Un metodo semplice ma molto efficace per studiare, in condizioni più simili a quelle naturali, le meduse e altri fragili animali acquatici
Un mostro marino in miniatura, con tentacoli morbidi, e sviluppato apposta per ingabbiare piccole meduse. È l’ultima creatura ideata da un team di ricercatori al lavoro tra il Wyss Institute, l’università di Harvard e l’American Museum of Natural History di New York, come riportano le pagine di Current Biology, riferimento per gli scienziati del settore.
Si tratta di un robot da laboratorio, costruito nel tentativo di riprodurre modi efficaci (ma allo stesso tempo soft) per studiare da vicino alcune categorie di animali – come appunto le meduse – fragili e allo stesso tempo molto sensibili allo stress quando catturati per essere studiati da vicino.
Come possiamo affermare che quello che vedete in questo video non sia invece, per questi organismi, uno strumento di tortura? Ce lo spiegano i ricercatori stessi: è bastato osservare non tanto il comportamento delle meduse in sé, di difficile interpretazione, bensì investigare sulla loro genomica. Lo studio dei geni ha permesso di mettere nero su bianco, in particolare, che le meduse trattenute da gabbie robotiche così morbide esprimono geni che indicano un basso livello di stress rispetto agli altri sistemi di cattura usati finora.
Abbiamo quindi un vincitore tra gli strumenti utili a studiare da vicino gli animali marini, soprattutto quelli più misteriosi, che così non vengono maltrattati né ricevono diagnosi falsate dai livelli di stress. Vediamo com’è fatto in questo filmato, diffuso dagli istituti coinvolti nella ricerca.
(Credit video: Jason Jaacks/Credit immagine: Anand Varma)
Fonte e articolo di: https://www.wired.it/scienza/ecologia/2020/02/27/robot-cattura-meduse-senza-stress/