Il primo miliardario della storia dei droni

Frank Wang mostra le funzioni di un sistema di stabilizzazione a tre assi creato da Dji (Fonte immagine: dji.com)

Frank Wang ha sempre avuto la testa e gli occhi bassi per leggere e studiare, ma la mente inesorabilmente proiettata verso l’alto, in un’ideale congiunzione verticale tra la terra e il cielo. Basso e alto, uniti dalle idee, dalla tenacia e dalla competenza del fondatore di DJI, nome completo Hong Kong Dajiang Innovation Technology Co. Ltd., in un percorso che dal 2006, quando ancora era studente universitario, lo ha portato ad essere leader mondiale del mercato dei droni.

Wang non parla spesso in pubblico, eppure è proprio lui, durante un incontro alla Shenzen University del 2015 a raccontare come la sua passione per elicotteri e oggetti volanti sia iniziata, quando ancora era un bambino ad Hangzhou, città sede di Alibaba, l’Amazon cinese: “Mi sono sentito molto fortunato a leggere un fumetto a tema elicottero quando ero bambino e da allora sono stato ossessionato dall’esplorazione del cielo”. Anche i genitori, padre ingegnere e madre prima insegnante poi proprietaria di una piccola impresa, sembrano assecondare la passione del figlio, nato nel 1980: “I miei genitori mi hanno dato un elicottero radiocomandato come ricompensa per i buoni voti in un esame di scuola superiore, ma sono rimasto molto deluso quando si è schiantato a causa della stabilità limitata durante il volo. Più tardi ho avuto un’idea più chiara di cosa fosse un velivolo perfetto e ho preso la decisione di costruirne uno”. La scuola però non è l’attenzione principale di Frank, completamente assorbito dal suo interesse per il volo, tanto che i suoi risultati non sono particolarmente brillanti. Particolare che gli preclude l’accesso a due importanti università americane come Stanford e il MIT, Massachusetts Institute of Technology. Il ripiego è la Hong Kong University of Science & Technology, dove si iscrive come studente di ingegneria elettronica.

Il quarto anno dei suoi studi è quello che realmente fa comprendere a Frank cosa vuole provare a fare nella sua vita. Come progetto di gruppo finale decide di costruire un sistema di controllo di volo per un elicottero, un lavoro così importante per lui tanto da fargli saltare parecchie lezioni e fargli perdere altrettante ore di sonno, con nottate in piedi fino all’alba pur di arrivare ad avere esattamente quello che vuole. Il caso però sembra voler arginare tenacia e ambizione di Wang: una delle funzioni del computer di bordo del suo progetto smette di funzionare la sera prima della presentazione ai professori e tutto sembra essere perduto. Qualcuno però ha osservato con attenzione le conoscenze, le capacità tecniche e la leadership nel gruppo di lavoro di Frank: è il professore di robotica Li Zexiang che inserisce il giovane nei programmi per le borse di studio e sarà una sorte di mentore nei primissimi anni di attività di Wang. Fino al 2006 i prototipi dei suoi controlli per oggetti volanti sono costruiti nel suo dormitorio universitario, prima di spostarsi, insieme a due compagni di corso, in un hub di produzione a Shenzen e stabilire la prima sede della DJI in un appartamento di 80 metri quadrati e tre camere, con l’impresa inizialmente finanziata da quel che rimaneva della borsa di studio di Frank.

I primissimi guadagni arrivano grazie a componenti del valore di 6000 dollari venduti a clienti come università cinesi e società elettriche statali, intercettate grazie a conoscenze locali e forum di settore. Il segmento di mercato di partenza è sempre quello degli elicotteri radiocomandati e Frank nel 2009, con la collaborazione del professor Li Zexiang, stabilisce il primato mondiale di volo autonomo di un elicottero radiocomandato sull’Everest, spostandosi progressivamente sulla realizzazione di componenti per la stabilizzazione delle immagini riprese in volo dall’alto. Il salto definitivo è datato gennaio 2013, quando con l’esperienza accumulata negli anni Frank rilascia sul mercato il primo drone completo marchiato DJI, il Phantom, primo quadricottero pre-assemblato pronto per il volo entro un’ora dalla sua ricezione, oggi assoluto punto di riferimento del settore. La sua semplicità e facilità d’uso spalanca il mercato a un pubblico ben più ampio dei semplici appassionati come Frank, con la DJI che arriva nel 2017 ad avere un fatturato di 2,7 miliardi di dollari, con un balzo dell’80% rispetto all’anno precedente, 14mila impiegati e 17 uffici in tutto il mondo. In quello di Frank, nel quartier generale di DJI situato a Shenzen, ci sono due targhette sulla porta d’ingresso che recitano “solo quelli con il cervello” e “non far entrare le emozioni”. Come a dire che solo applicazione e razionalità possono permetterti di avere successo, almeno nella visione di Wang, il cui patrimonio oggi è stimato in 4,8 miliardi di dollari. Il signore dei droni, la cui ricetta per sfondare può essere riassunta in un concetto espresso a Forbes nel 2015: “La distanza dalla massa. Se puoi creare quella distanza, allora avrai successo”.

Articolo e fonte di: Forbes.it